Pubblicato il 12 Luglio, 2023 da

Agronomo e Agri Manager professionisti in continua evoluzione

La figura del dottore agronomo e forestale è oramai abbastanza definita e riconoscibile sul mercato professionale, quantomeno nella interpretazione “classica”: gestione dell’azienda agricola, fitoiatria, accesso a sistemi di finanziamento legati all’agricoltura, piani di concimazione, stime di beni, ecc. La dinamicità del contesto produttivo sta però definendo una nuova declinazione della figura professionale. Così come l’Agri Manager, professionisti in grado di gestire e creare alimenti di qualità nel rispetto dell’ambiente, il tutto garantendo anche la sostenibilità economica dell’impresa.

L’Agronomo come mediatore di innovazione

Fermo restando la componente strutturale, l’“hardware” agricolo, rimasta immutata nei concetti e funzioni, si assiste ad un notevole e veloce incremento di complessità del contesto sociale, il “sistema operativo”, dove nuove regole si impongono in breve tempo. Di queste inedite attenzioni formulate dal mercato ne abbiamo già parlato qui, ma necessitano anche di una lettura in chiave non solo tecnica ma anche umanistica da parte del professionista, che è chiamato ad una duplice funzione:

  • mediatore culturale, figura che interpreta e trasferisce le richieste del mercato all’impresa. Svolge quindi funzione di diagnosi del contesto e previsione delle tendenze (elemento umanistico);
  • regista per le nuove architetture produttive che consentono di cogliere le opportunità emergenti. E’ la funzione che vede l’esercizio di composizione del network (elemento tecnico).

Usando un termine che da alcuni anni sta emergendo in ambito professionale e produttivo, seppur con tutta la fatica del nuovo: il mediatore di innovazione (Innovation Broker).

Il contesto

La società sta mostrando diverse sensibilità verso tematiche specifiche legate al comparto agricolo:

  • aspetti salutistici degli alimenti;
  • impatto ambientale del sistema produttivo;
  • origine delle materie prime;
  • etica della produzione.

A questi aspetti si aggiunge inoltre la necessità di una immagine aziendale basata su serietà e trasparenza. Il consumatore ha delle attenzioni verso tematiche specifiche ma vuole anche sentirsi rassicurato che le scelte operate siano riposte in “buone mani”.

In particolare si stanno abbandonando alcune visioni di consumo a favore di altre. E’ in pieno avanzamento la percezione del rapporto tra alimentazione e salute e, di riflesso, tra agricoltura e salute. Un alimento quindi non solo che nutre, ma che aiuta a mantenere il benessere fisico e prevenire le malattie. Arriva inoltre ad emozionare evocando ruralità e la serenità dello stile di vita correlato.

Si aggiunge poi la componente etico-ambientale legata a sistemi produttivi rispettosi della natura o all’utilizzo efficiente degli alimenti, evitando sprechi o elementi con finalità non strettamente necessarie (il caso del packaging tra gli altri).

Ma anche il concetto di “genuinità” ha una nuova interpretazione di natura “agricola”, un prodotto non alterato da additivi o processi che modificano sapidità, colore, durata e altro ancora. Funzioni tecniche a scopi estetici ma oramai percepite come “disoneste”, mirate solo a nascondere eventuali difettosità dell’alimento o a garantire maggiori profitti delle aziende a scapito della salute dei consumatori.

Anche dal punto di vista dell’alimentazione si sta tornando ad alimenti semplici, “acqua e sapone”, contro l’eccesso di artifici. E’ facile prevedere come la tendenza sarà a breve traslata ai sistemi agricoli. Per affiancare i consumatori nella scelta di prodotti di qualità è disponibile una brave guida, scaricabile qui.

Il sistema agricolo e l’impresa

Il sistema agricolo è da tempo oggetto di attenzione da parte dei diversi attori del contesto socio-culturale. Il consumatore, l’operatore della filiera agroalimentare, il legislatore, da diversi anni, in maniera più o meno consapevole e diretta stanno “invitando” gli operatori agricoli a diventare soggetti attivi della filiera. Il consumatore cerca maggiore trasparenza e maggiore contatto con il sistema agricolo, il fenomeno della filiera corta ne interpreta l’aspetto più evidente. Gli operatori a valle richiedono maggiore compartecipazione e garanzie mediante sistemi di assicurazione della qualità che passano attraverso schemi di certificazione proprietari o condivisi. Il legislatore, sempre con maggiore incisività, finalizza il finanziamento pubblico al rispetto dei requisiti cogenti (condizionalità) ed a pratiche agricole rispettose dell’ambiente (greening).

E’ consolidata oramai la necessità degli imprenditori agricoli di evolvere da produttori di materie prime indifferenziate a produttori di:

  • alimenti destinati al consumo (prodotti trasformati)
  • beni ambientali
  • servizi
  • cultura

Tale assetto impone un nuovo paradigma del settore agricolo, diversificato, multifunzionale e caratterizzato da diversi percorsi di innovazione.

Questo comporta la necessità di confrontarsi con tematiche e sistemi produttivi nuovi, caratterizzati da:

  • maggiore complessità delle filiere;
  • abitudini di consumo che tengono conto sia di aspetti salutistici ma anche distributivi;
  • valori legati all’alimento;
  • aumento di patologie legate all’alimentazione (diabete, iperglicemia, obesità, criticità cardiovascolari, ipertensione, ipercolesterolemia, ecc.).

L’evoluzione della figura professionale

Il nuovo scenario vede quindi un consumatore evoluto che richiede una pari evoluzione dell’impresa agricola. Il tramite di questa rincorsa non possono che essere il dottore agronomo e forestale e gli Agri Manager professionisti nell’interpretazione di mediatore culturale e regista dei network produttivi.

Le tematiche professionali di maggiore attenzione non potranno che essere:

  • Marketing e comunicazione;
  • Certificazione (dichiarazioni di conformità);
  • Legislazione;
  • Gestione sistemi produttivi a basso impatto ambientale;
  • Gestione verde urbano (elemento ludico e ambientale);
  • Sistemi di ricerca compartecipata.

Tematiche supportate da sistemi di aggiornamento continuo, nell’accezione di esplorazione culturale delle materie definibili “di frontiera”, o di percorsi professionalizzanti o abilitanti verso nuove attività consulenziali.

Assistiamo quindi ad una nuova frontiera professionale del dottore agronomo e forestale, che codifica i messaggi del contesto socio-culturale in termini di leggi, norme, attitudini, abitudini, pratiche, incentivi e altro ancora e si attiva nel condizionare il modo in cui gli attori interagiscono mediante visioni condivise.  Questo tipo di figura non è più consulente individuale, quanto piuttosto un intermediario sistemico in grado di gestire relazioni di tipo collettivo.

Cosa sono i Sistemi di certificazione

Area di nuova frontiera e di particolare interesse professionale è rappresentata dai sistemi di certificazione o, in termini ancor più generali, dichiarativi. Infatti, se da un lato le modalità produttive sono di primaria importanza, è diventato elemento di criticità la garanzia dello standard per quanto attiene il processo o le caratteristiche del prodotto. L’attività di auditor o di assistenza alla certificazione dei prodotti agroalimentari è quindi campo di sicuro interesse e competenza del dottore agronomo e forestale. Verificare o gestire la conformità dei sistemi produttivi agricoli è una delle aree con maggiori opportunità e potenzialità professionali del momento.

Inoltre, l’agronomo, grazie alla specificità delle competenze ed alla consapevolezza del processo, può fornire non solo elementi tecnici, ma anche aspetti comunicativi legati alle tradizioni territoriali. Standard legati all’agricoltura integrata, agricoltura biologica, BRC/IFS, igiene e sicurezza, rintracciabilità dei prodotti agroalimentari, denominazioni di origine, disciplinari di produzione specifici rappresentano l’arena di una nuova battaglia basata sui concetti di garanzia e comunicazione dei valori culturali, ed etici ma anche ambientali e nutrizionali, finalizzati a soddisfare le esigenze di un consumatore consapevole ed evoluto.

Per concludere, le richieste innovative del mercato non possono che trovare conforto nei sistemi di certificazione a garanzia della qualità. E’ insita nei sistemi dichiarativi l’affidabilità e la lealtà comunicativa in termini di coerenza tra qualità intrinseca e percepita. Sono pertanto strumenti di enorme valore gestionale e comunicativo che però deve essere ben interpretato dai consumatori e adeguatamente comunicato dalla filiera.

Il progetto ITS ed il rapporto con la qualità degli alimenti

Il progetto ITS, per quanto concerne il profilo Agri Manager, mira a formare tecnici professionisti in grado di gestire e creare alimenti di qualità nel rispetto dell’ambiente, il tutto garantendo anche la sostenibilità economica dell’impresa.

Alle materie legate all’organizzazione dei processi produttivi, alla gestione agronomica delle aziende, alla comunicazione, fino al public speaking, si affiancano molte materie che interessano appunto la gestione e la progettazione della qualità dei prodotti alimentari. Si percorrono le regole di comunicazione degli alimenti, la tracciabilità, i sistemi di qualità che garantiscono sicurezza e capacità di rispondere alle esigenze del cliente, ISO e BRC/IFS per fare qualche esempio.

Come diventare Agri Manager con ITS Academy Agroalimentare

Tra le nuove professioni AgriTech, il mondo in cui si applicano e integrano le tecnologie di ultima generazione con i processi produttivi e di controllo nel settore agroalimentare, emergono gli Agri Manager professionisti.

Il Corso di specializzazione in Agri Manager professionisti di imprese agrarie, agroalimentari e agrituristiche forma figure professionali con competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro. Questo professionista opera per rilevare, descrivere e gestire realtà agricole produttive; individua le modalità per la loro valorizzazione territoriale e per ottimizzare le risorse; gestisce le attività connesse alla promozione dei prodotti di filiera e del territorio, anche in funzione della loro tutela e del loro sviluppo; promuove soluzioni progettuali innovative in sinergia con le risorse del territorio.

Il percorso post-diploma da Agri Manager è l’unico che consente agli studenti di ottenere una formazione per gestire, sviluppare ed innovare le aziende in un’ottica di Agricoltura 4.0. Lo studente acquisisce competenze da subito spendibili nel mondo del lavoro agrifood, ma anche competenze necessarie per applicare le tecnologie 4.0 nella gestione dei processi agrari, agroalimentari e gestionali.

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Donato Ferrucci. Agronomo, libero professionista e Master in Diritto Alimentare. Inizia a occuparsi di certificazione e legislazione alimentare nel 2000. Responsabile area centro Italia per Bioagricert srl. Docente ITS Academy per Sistemi qualità, Tecniche di audit e Certificazione dei prodotti alimentari. Membro della redazione di rivistadiagraria.org.

Donato Ferrucci, Agronomo