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Pubblicato il 14 Luglio, 2021 da

I profili professionali più richiesti nel settore Agrario

Il settore dell’Agricoltura comprende le professioni che si dedicano alla produzione agricola e animale, alla silvicoltura e alla pesca, e le attività produttive che trasformano prodotti agricoli.

Non c’è necessità di intendersi di agricoltura biodinamica o agricoltura sinergica per rendersi conto di quanto e come oggi nuove professioni agricole affianchino i classici lavori in questo ambito, completando un’offerta che, insieme alle professioni ambientali, costituisce l’insieme dei lavori legati alla natura.

I lavori e le professioni dell’agricoltura

I professionisti che lavorano nell’Agricoltura sono quindi coltivatori e allevatori, pescatori, agronomi e botanici, braccianti agricoli e vivaisti. Le offerte di lavoro nell’Agricoltura richiedono competenze molto diverse: alcune professioni richiedono abilità manuali e la capacità di utilizzo di strumenti e macchinari specifici per le lavorazioni agricole, mentre altre sono professioni più tecniche e richiedono una formazione accademica (ad esempio in Agronomia, Scienze Zootecniche, Botanica).

Il settore dell’Agricoltura impiega lavoratori fissi e lavoratori occasionali: la manodopera fissa è impiegata soprattutto nelle operazioni quotidiane necessarie al buon funzionamento di aziende agricole, stalle e allevamenti, negli impianti di trasformazione dei prodotti alimentari e nelle attività di ricerca e sviluppo in ambito agrotecnico.

I lavoratori occasionali invece sono per la maggior parte braccianti agricoli stagionali, richiesti nei momenti di forte incremento del carico di lavoro, ad esempio per la raccolta di frutta e verdura o per la vendemmia.

I settori agroalimentari più promettenti

Esistono però dei campi molto promettenti nell’Agricoltura, nei quali si concentrano le offerte di lavoro più qualificate e che aprono interessanti prospettive di carriera: ad esempio il settore R&D agroalimentare, per lo studio di terreni, colture, mangimi, ceppi genetici, utilizzi innovativi delle materie prime vegetali e animali (come il biocarburante). Scienziati, tecnici e tecnologi alimentari inoltre sono impegnati nello sviluppo di applicazioni che integrano la tecnologia nell’agricoltura.

Le sfide che deve affrontare l’Agricoltura sono infatti di vitale importanza: la popolazione mondiale aumenta costantemente, così come la richiesta di cibo. Da una parte c’è quindi la ricerca di una maggiore produttività, esigenza che deve essere conciliata con la necessità di filiere agroalimentari sostenibili: per avere prodotti sani e di qualità, con un minore consumo di risorse idriche e a ridotto impatto ambientale, per non mettere in pericolo la biodiversità.

Aumentano, infatti, i laureati in agraria ed il numero di giovani che intende ad avviare un’impresa agricola. Sembra che il tanto auspicato ricambio generazionale sia destinato finalmente a compiersi anche in un comparto, quello agricolo, dove l’Italia vanta – si fa per dire – un’età media dei lavoratori autonomi superiore rispetto alle media europee.

I profili più ricercati saranno i tecnici commerciali laureati in agraria, biologia, chimica organica e tecnologie agroalimentari, con competenze in ambito botanico, batteriologico e con spiccate doti di vendita.
 È attesa una crescita rilevante del comparto vitivinicolo con una ricerca sempre più insistente di figure legate al mondo del marketing, oltre a sommelier ed enologi.

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Le figure professionali classiche legate all’ambito agricolo

Imprenditore agricolo

Il profilo professionale del settore agricolo più diffuso è l’imprenditore che esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse (art. 2135 del codice civile).

Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine.

Si intendono comunque connesse le attività dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, oltre le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata.

L’imprenditore agricolo così definito rappresenta la figura più “semplice” ma importante. Essa è infatti il punto di partenza per la definizione delle attività esercitabili dall’imprenditore operante in agricoltura.  Al fine di poter attribuire ad un soggetto la qualifica di Imprenditore agricolo ai sensi del Codice civile – in base alla definizione stessa del concetto di imprenditorialità – il soggetto deve produrre per la commercializzazione e non per autoconsumo.

Imprenditore Agricolo Professionale (IAP)

La qualifica di IAP può essere riconosciuta all’imprenditore agricolo (estendibile anche alle società agricole) che:

  • risulti essere in possesso di adeguate conoscenze e competenze professionali,
  • dedichi all’attività lavorativa agricola almeno il 50% del proprio tempo di lavoro complessivo (ai sensi dell’art. 2135 del Codice civile),
  • ricavi da tale attività almeno il 50% del proprio reddito complessivo (nel caso di attività svolte in zone montane/svantaggiate la percentuale è ridotta al 25%).

Imprenditore agricolo non a titolo principale (cd. “part-time”)

In mancanza di una normativa specifica per l’Imprenditore agricolo “part-time”, possono essere fatti valere per analogia, per quanto di pertinenza, le disposizioni in materia urbanistica. Quindi, il richiedente deve:

  • dedicare all’azienda agricola almeno il 25% del proprio tempo di lavoro complessivamente svolto;
  • avere residenza e domicilio in azienda;
  • deve coltivare o condurre direttamente l’azienda, senza ricorrere a salariati fissi;
  • avere un’azienda con ampiezza tale da richiedere almeno 104 giornate di lavoro convenzionali in un anno.

Coltivatore diretto

Il coltivatore diretto è un piccolo imprenditore che si dedica direttamente ed abitualmente alla manuale coltivazione dei fondi , in qualità di proprietario, affittuario, usufruttuario, enfiteuti. e/o all’allevamento e attività connesse .

Requisiti per ottenere l’iscrizione alla assicurazione generale obbligatoria da parte del coltivatore diretto e degli appartenenti al suo nucleo familiare (parenti e affini fino al 4° grado) si possono suddividere in oggettivi e soggettivi. Viene definito requisito oggettivo il fabbisogno lavorativo necessario per la gestione dell’azienda che non deve essere inferiore a 104 giornate annue, il nucleo coltivatore diretto deve far fronte autonomamente ad almeno un terzo del fabbisogno lavorativo annuo occorrente per la gestione dell’azienda.

Requisito soggettivo riguarda invece 
l’attività che deve essere svolta con abitualità e prevalenza per impegno lavorativo e reddito ricavato; tale requisito si ritiene sussistere quando l’attività sia svolta in modo esclusivo o prevalente, intendendosi per attività prevalente quella che occupi il lavoratore per il maggior periodo di tempo nell’anno e costituisca la maggior fonte di reddito.

Le nuove professioni legate all’agricoltura sostenibile

Ci sono però anche nuove e diverse professioni nate sulla scia della riscoperta dell’agricoltura sostenibile e della green economy. Ecco di seguito le dieci più innovative.

Tutor dell’orto

Sono professionisti che si recano nelle abitazioni degli interessati e insegnano loro come si coltiva l’orto sui balconi. Il tutor è un insegnante che segue la crescita delle piantine finché il cliente non impara a curarle da solo.

La figura del tutor dell’orto è maggiormente richiesta nei contesti più urbanizzati, soprattutto dal Nord e dal Centro Italia. I tutor dell’orto sono professionisti pagati in base alla durata della lezione: c’è un tariffario di 20 euro più Iva all’ora.

Agriwellness e Agristilista

Bellezza e salute, stile ed estetica acquistano una nuova veste sempre più agreste e bio. Nascono così le farmbeauty e la nuova professione di agriestetista che adopera a fini estetici prodotti realizzati secondo i principi della cosmesi naturale.

Anche la moda diventa green, e l’agristilista è il nuovo tecnico che crea colorazioni anallergiche e tessuti adoperando filati con ortica, canapa o soia. Nasce una moda sostenibile che spesso e volentieri riusa gli scarti: lo stilista oggi punta sull’ecologia.

Agricoltore didattico

L’impresa agricola sta assumendo anche in Italia una funzione terziaria che comprende servizi culturali ed educativi. Il ruolo delle attività pedagogiche in ambito agricolo ha una rilevanza strategica al fine della formazione della consapevolezza del consumatore rispetto agli aspetti ecologici ed etici della filiera agroalimentare.

Si sono sviluppate così le “Fattorie Didattiche” che propongono a insegnanti e studenti itinerari alla scoperta dell’agricoltura e delle tradizioni culturali, storiche, ambientali, gastronomiche.

Perito agrario

Il perito agrario è un professionista multiruolo. Il principale scopo del suo lavoro è di ammodernare e rendere più efficiente il lavoro agricolo e zootecnico attraverso la razionalizzazione delle procedure di produzione e attraverso l’introduzione nella filiera agricola di tecniche e tecnologie innovative.

Agriwedding

È una figura professionale che si occupa di organizzare matrimoni in campagna. Per una festa che si svolge in luogo che per antonomasia è poco dispendioso: l’agriturismo.

L’agriwedding planner ha il compito di organizzare un agrimatrimonio scegliendo soluzioni ecocompatibili, a partire dagli addobbi floreali al comune o in chiesa, al pranzo nuziale con la scelta di un buon menù a kilometro zero.

Agrichef

È un cuoco di comprovata abilità ed esperienza che esercita il suo mestiere impegnandosi a trasformare principalmente produzioni agricole aziendali, o di prossimità, nel rispetto della stagionalità e dei sapori contadini, e utilizzando nella realizzazione dei piatti ingredienti legati alla tutela della biodiversità.

L’Agrichef è uno chef contadino che riscopre la stagionalità dei prodotti, il km0 e lega gli antichi sapori culinari con le più moderne tecniche di preparazione dei cibi.

Botanico

È lo specialista che raccoglie e analizza semi, piante, fiori, pollini per studiare la diffusione delle specie vegetali, i loro incroci e le capacità di adattamento. Studia la distribuzione delle piante sul territorio.

Il suo lavoro è fondamentale nello sviluppo di nuovi metodi di coltivazione di piante o fiori, per lo studio di tecniche per un loro miglioramento e di metodologie atte a creare nuove specie o ibridi.

Agricoltore Biologico

Conosce bene i cicli stagionali, la struttura del suolo, la green technology. È un contadino – imprenditore. Lavora la terra e i prodotti derivanti dalla terra seguendo rigorosi processi eco-compatibili ed eco-sostenibili.

L’agricoltore bio non usa sostanze nocive. Non inquina. Ricorre ad energie rinnovabili. Usa e riusa tutto ciò che dalla terra viene prodotto.

Leggi anche: Di cosa si occupa il certificatore biologico?

Allevatore digitale

Gestisce la propria stalla in remoto da un iPad con cui controlla alimentazione e stato di salute degli animali anche a distanza.

L’allevatore digitale è un esperto di nuove tecnologie e con l’utilizzo di droni, sensori, mappe Gps, telecamere 3D, trattori e seminatrici senza pilota, “lavora” campi, vigne e allevamenti mentre telecamere 3D scansionano i capezzoli delle vacche per migliorare l’efficienza della mungitura, dispositivi particolari separano il latte alimentare da quello destinato alla produzione di formaggio per incrementare le rese casearie, sensori dotati di spettri intelligenti rivelano le differenze di temperatura negli animali segnalando possibili malattie.

Chimico ambientale

È un professionista che studia i fenomeni naturali dal punto di vista chimico e biologico, le interazioni con l’ecosistema circostante e gli effetti sull’uomo e sul territorio. Nell’esercizio della sua professione si adopera per salvaguardare l’ambiente e la natura da qualsiasi forma di inquinamento, manomissione e sfruttamento delle risorse naturali.

Leggi anche: I migliori percorsi di formazione per il settore Agroalimentare del 2021

Le imprese legate all’agricoltura e alla filiera agro-alimentare

Le imprese che offrono lavoro nel settore dell’Agricoltura sono di diverso tipo:

  • Aziende agricole: aziende dedite alla monocoltura, fattorie che producono cereali, ortaggi, frutta, semi da olio e fibre, aziende vitivinicole…
  • Allevamenti di bestiame (bovini, suini, ovini, pollame…) che producono e vendono carne e latte
  • Aziende di pesca professionale: le attività di pesca marittima e in acqua dolce, ma anche l’acquacoltura
  • Industrie alimentari che trasformano i prodotti agricoli e zootecnici per il consumo alimentare, come l’industria vinicola e quella lattiero-casearia

Le imprese legate all’agricoltura e alla filiera agro-alimentare sono anche molte altre. Ci sono aziende chimiche e farmaceutiche specializzate nella produzione di fertilizzanti, pesticidi e prodotti veterinari, e le imprese attive nell’industria delle sementi e nei progetti di ricerca in genetica animale e vegetale.

Fanno poi parte del settore anche vivai e attività commerciali per la vendita all’ingrosso o al dettaglio di prodotti agricoli e da giardino, cereali e mangimi per animali, imprese logistiche specializzate nel trasporto, nella conservazione e nella distribuzione dei prodotti agricoli e zootecnici, aziende produttrici di macchinari per l’agricoltura e l’allevamento.

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Allora ti consiglio di valutare i nostri corsi gratuiti biennali:
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