Pubblicato il 21 Luglio, 2022 da

OP Latium e le opportunità per gli studenti ITS

In questo articolo vediamo chi è OP Latium e le opportunità per studenti ITS all’interno delle aziende partner. Ne parliamo con Stefano Cifeca, agronomo e responsabile tecnici OP Latium e Giacomo di Curzio, tecnico OP Latium e diplomato ITS Agroalimentare.

OP Latium è l’Organizzazione di filiera dei produttori olivicoli del Lazio.

Con i suoi oltre 10.000 associati, tra singole aziende e cooperative, rappresenta la più grande realtà associativa olivicola del Lazio. Una realtà votata alla promozione della qualità e la sostenibilità della produzione olivicola regionale attraverso sistemi di tracciabilità e di certificazione delle diverse fasi della filiera produttiva, dalla coltivazione in campo degli olivi fino alla produzione e al loro confezionamento.

Chi è e di cosa si occupa OP Latium

Sono Stefano Cifeca, dottore agronomo di OP Latium, organizzazione dei produttori olivicoli del Lazio. All’interno dell’azienda sono responsabile tecnico e coordinatore dei tecnici per il Lazio. La nostra organizzazione racchiude circa 9300 aziende olivicole, nelle 5 province del Lazio e 31 frantoi.

L’Organizzazione opera per il miglioramento qualitativo dell’Olio Extra Vergine di Oliva e delle Olive da Tavola e per la loro valorizzazione sui mercati attraverso sistemi di tracciabilità e di certificazione del prodotto. offriamo consulenza alle aziende agricole, dai manuali HACCP al reperimento fondi e contributi volti all’avvio od miglioramento attività, dal certificazioni DOP, BIO, integrato, tracciabilità e normative ISO all’analisi chimico-qualitativa dei prodotti. Ma offriamo anche servizi altamente qualitativi, come la molinatura e raccolta olive, all’imbottigliamento e confezionamento del prodotto finito.

Abbiamo un pool di tecnici in tutta la regione Lazio. Iniziamo la nostra sequenza operativa dalle fasi di potatura nel periodo invernale. Analisi del terreno, concimazioni, monitoraggio dei parassiti, sia di origine fungina sia entomologica, durante tutto l’anno, per arrivare poi alla fase di raccolta.

 

Come si stabilisce che un olio è extravergine

Affinché un olio possa essere considerato extravergine, deve rispettare diversi parametri chimici all’analisi. Alla fine del processo di estrazione dell’olio ne prelevo circa 100ml per analizzarne i perossidi e l’acidità.

Per quanto riguarda l’acidità deve rientrare nello 0,8%. L’analisi viene effettuata per monitorare i livelli di ossidazione dell’olio che provocano acidità e il loro stato di evoluzione. Per quanto riguarda i perossidi la presenza di una quantità notevole di questi è una delle principali cause di irrancidimento dell’olio, ed è in genere dovuta ad una cattiva conservazione del prodotto. Una presenza di perossidi oltre il limite di 20 meq 02/kg rende l’olio non più vendibile.

È il Regolamento Cee numero 1513 del 2001 a descrivere le classi di oli di oliva e ne definisce la base della classificazione. Prima di tutto l’Olio di oliva è vergine se ottenuto dall’oliva meccanicamente o con altri processi fisici, in condizioni termiche tali da non alterarla e che non abbia subìto nessun trattamento oltre al lavaggio, la decantazione, la centrifugazione e la filtrazione.

Uno studente ITS Agroalimentare in OP Latium

Mi chiamo Giacomo Di Curzio, tecnico OP Latium e diplomato ITS Agroalimentare. Sono arrivato in OP Latium da stagista due anni e mezzo fa, verso il termine del mio percorso di studi in ITS Agroalimentare. Questa scuola mi ha dato la possibilità di entrare come stagista in questa azienda dalla quale sono stato assunto appena diplomato.

Ricopro ora il ruolo di tecnico e sono stato abilitato come perito agrario. ITS Agroalimentare fornisce le giuste basi e le nozioni necessarie per entrare immediatamente a lavorare in un’azienda.

Le opportunità per gli studenti ITS

Le previsioni occupazionali dei prossimi anni, secondo quanto indicato nel rapporto “Previsione dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2021-2025)”  di Unioncamera – ANPAL, indica che le professioni del futuro sono digitali e green. Per quanto riguarda il settore agroalimentare si prevedono importanti sviluppi per l’agricoltura sostenibile, che esprime la necessità sempre più considerevole di figure come l’Agrimanager.

Ad influenzare la richiesta di nuove competenze anche la transizione verde: saranno necessari professioni trasversali a più settori, come il giurista ambientale, lo specialista in gestione e manutenzione del verde, l’esperto in fondi di investimento green o il responsabile degli acquisti green, come il Brand Ambassador.

Come diventare Agrimanager

Il  Corso Gestione d’impresa agraria, agroalimentare e agrituristica – Agri Manager della Fondazione ITS Agroalimentare di Roma e Viterbo, ha come obiettivo quello di formare tecnici in grado di gestire i processi gestionali legati alla filiera della Certificazione Biologica, dalla predisposizione documentale agli adempimenti per la più adeguata valorizzazione sia dei prodotti che dell’azienda. Entrambi i percorsi sono una grande opportunità per gli studenti ITS Agroalimentare anche in vista dei prossimi investimenti del PNRR.

Come diventare Evologo in ITS Agroalimentare

Il Corso Tecnico Superiore Responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie con specializzazione nel settore olivicolo-oleario, EVOlogo ha come obiettivo quello di formare tecnici a supporto delle aziende del settore olivicolo- oleario, dalla valorizzazione del prodotto, alla produzione alla trasformazione, fino alla commercializzazione. Questo attraverso strumenti e strategie mirati per operare nei complessi mercati nazionale e internazionale. Gli studenti di questo corso diventano anche assaggiatori di olio attraverso Evooschool Italia. Ne abbiamo parlato con Nicola Di Noia, Direttore generale UNAPROL, Consorzio Olivicolo Italiano, in questa intervista.

 

I Corsi ITS Agroalimentare Roma e Viterbo sono GRATUITI perché interamente finanziati dal Ministero e dalla Regione Lazio.